La Valle dei Templi, mirabilmente gestita dall'Ente "Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi", dal 1997 è uno dei 50 siti italiani inseriti nel Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Su di un magnifico costone roccioso dominante il mare, si allineano i resti di sette templi dorici, risalenti prevalentemente al V sec.a.C.; spiccano, fra gli altri, il Tempio della Concordia, ritenuto il tempio greco meglio conservato al di fuori della Grecia, gli ancora colossali resti del Tempio di Zeus, il terzo tempio greco al mondo per dimensioni, e il Tempio dei Dioscuri: tradizionale simbolo della città. Fuori dall'imponente cinta muraria, a sud della Valle, il piccolo Tempio di Esculapio presenta una originalissima pianta (pseudo doppio in antis). Sulle pendici orientali della Rupe Atenea vi sono la chiesa medioevale di San Biagio, costruita sul basamento del Tempio di Demetra, e il sottostante santuario rupestre dedicato alla stessa divinità: circondato da un boschetto di eucalipti, in un contesto di quiete, in vista del grandioso panorama della Valle, il luogo è ancora intriso di mito e di mistero.
All'estremità occidentale della Valle dei Templi, poco distante dal Tempio dei Dioscuri, si inserisce il giardino della Kolymbetra: enorme e antico invaso idrico di epoca greca recuperato e gestito dal FAI che ne ha fatto una oasi di ombra e frescura, ripristinando le piante originarie e le antiche coltivazioni della zona. Bene storico, naturalistico e paesaggistico di grandissimo rilievo, il giardino della Kolymbetra è un luogo in cui la natura e la storia si fondono in una espressione unica.
In un'area pianeggiante, delimitata a sud dalla Valle dei Templi, gli scavi archeologici - iniziati nel 1950 - hanno riportato alla luce un ampio tratto di tessuto urbano - che interessa una superficie di circa 15000 mq., ed è tra i meglio conservati di Sicilia - conosciuto con il nome di Quartiere Ellenistico-Romano. Oltre alle strutture in elevato è riemerso, in parte, il tracciato viario dell'abitato, che si articola in lunghi assi, ''plateiai e stenopoi'', incrociati ortogonalmente secondo gli schemi urbanistici dettati da Ippodamo da Mileto. Le signorili abitazioni sono disposte attorno a un peristilio centrale e pavimentate con eleganti mosaici policromi raffiguranti motivi geometrici, piante e animali; disegni che hanno determinato il nome delle dimore, come la casa della gazzella.